Il Parco Geopaleontologico
A cura del Prof. Emidio Civitillo
La presenza a “Pietraroja”, a pochi metri dal centro abitato, un pò più a monte, di rari resti fossili di animali e vegetali anche di circa 200 milioni di anni fa, contribuisce a rendere più attraente, se non affascinante, un ambiente naturale di montagna tutto da vedere.
I calcari fossiliferi di “Pietraroja” si formano nell’Era Mesozoica, articolata nei suoi tre periodi: Triassico, Giurassico (da cui il famoso film sui dinosauri “Jurassic Park”) e Cretaceo, in un ambiente di tipo lagunare, con acque calde e poco profonde, molto calme e con saltuarie comunicazioni con il mare aperto.
(Il Parco Geopaleontologico di Pietraroja)
Gli animali, uccisi da gas tossici sprigionati da flore batteriche, vennero ricoperti da sedimento (fino e vario materiale che nell’acqua si depositava sul fondo) e subirono, in tempi ovviamente molto lunghi, un lento processo di pietrificazione, assieme allo stesso sedimento, nel quale rimasero imprigionati.
Tra i tanti resti pietrificati di animali, sono stati trovati rettili fino a 30 centimetri, antenati dei “Rincocefali”, che attualmente vivono nelle famose isole “Galapagos”.
Nel 1982 fu ritrovato anche un coccodrillo, ora in fase di restauro presso l’università di Torino.
Sono stati rinvenuti denti di 15 centimetri appartenenti ad un antenato dello squalo azzurro lungo 10 metri e, nel 1993 è stato rinvenuto un cucciolo integrale di dinosauro (il celeberrimo Ciro), preso temporaneamente in consegna dal Museo Archeologico di Napoli ed attualmente esposto in una mostra presso la Rocca dei Rettori a Benevento fino alla fine dell’anno 2001.
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