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A dimostrazione di ciò, riportiamo quello che scrisse don Liberatore Manzella nel lontano 1684, quattro anni prima del terremoto: “La Chiesa di S. Paolo extra muros ha due porte, cioè una revolta all’oriente estivo. Quale è la porta grande fatta di pietre lavorate a cantoni (blocchi), in essa vi sono, scolpiti di pietra alla parte di sopra uno leone et una leonessa; il leone dalla parte destra nell’uscire, et la leonessa dalla parte sinistra, et nella parte inferiore vi sono un orso dalla detta parte destra et dalla parte sinistra un’orsa con loro sacchi (cucciali), che lattano, et tanto li leoni, quanto l’orsi vengono incatenati da una catena di pietra scolpita a guisa di catena di ferro. Alla parte di sopra vi è l’arco trave di pietra, sono in mezzo di esso arco trave due statue di pietra rossa, una di S. Pietro et l’altra di S. Paulo Apostoli, et in mezzo di essi si legge un numero, che dice ottocento, forse quando fu edificata detta Chiesa correva l’anno ottocento del Signore. Sopra detto arco vi è l’agnello con la crocetta sopra l’homeri”.
Una menzione particolare merita la chiesetta di montagna dedicata a S. Anna, riaperta al culto il 26 luglio (giorno di S. Anna) del 1985 con l’intervento del vescovo Felice Leonardo, ora in pensione.
(Chiesetta di S. Anna)
La chiesetta, veramente bella sia dentro che fuori, si trova isolata, a monte del centro abitato, in uno scenario naturale d’incomparabile bellezza. La chiesetta è stata realizzata ricostruendo l’antichissima cappella, sempre dedicata a S. Anna, risalente ai tempi della seconda ( ke? …)